wolke_all_the_pictures_will_be_goneWOLKE – All The Pictures Will Be Gone
(Abandon Building, 2014)

Benché “All The Pictures Will Be Gone” segni l’avvio di una nuova avventura sotto l’alias Wolke, Fabrizio Cacciamali non è un novellino della scena elettronica italiana e internazionale, come dimostrano gli Ep e le partecipazioni a compilation delle quali constava finora la sua discografia a proprio nome. La cesura rappresentata da “All The Pictures Will Be Gone” non attiene dunque soltanto all’aspetto della denominazione, bensì allo stesso formato di un disco esteso, interpretato dall’artista milanese quale spazio ideale per rappresentare un composito universo sonoro in espansione, dalle dimensioni tanto ampie per estensione quanto infinitesimali per elementi costitutivi.

L’analogia rispecchia in maniera piuttosto fedele il viaggio nel suono e nei ricordi personali più cari descritto nele quattordici tracce dell’album (una in più nel formato digitale), tutte tranne una al di sotto dei quattro minuti di durata, come in una sequenza di diapositive costituite da filigrane sottilmente annodate, e tutte talmente ricche di sfaccettature da sottrarle a etichette stilistiche.

La musica di Cacciamali è senz’altro volta alla creazione di un’ambience sinuosa ed emozionale, attraverso una continua sintesi e ricombinazione di suoni elettro-acustici, ritmi e frammenti armonici talora appena al di sopra della soglia della percezione. I retaggi idm dell’artista milanese si percepiscono appunto negli interstizi ritmici, tuttavia non semplicemente sovrapposti a texture di base ma delle stesse costituenti parti integranti. È la cura delle dinamiche e degli incastri tra pulsazioni, field recordings e schegge acustiche a costituire il fulcro della ricerca di Wolke, nella quale una pluralità di elementi (dis)organici viene ricondotta a coerente unità attraverso un palpitante impressionismo compositivo, nel quale un ventaglio di melodie, glitch e detriti acusmatici assortiti scolora in una densa materia sonora il cui carattere di fragile fuggevolezza è acuito dalla consapevole scelta di Cacciamali di non sottoporre a mastering le tracce del lavoro.

Anche per questo, oltre che per lo stimolante puzzle di suoni, ritmi e stratificazioni ambientali, “All The Pictures Will Be Gone” è un lavoro che merita la scoperta per accuratezza compositiva e per la sensibiliità con la quale Cacciamali ha riempito una tavolozza espressiva distante dalle abituali derive dell’elettronica italiana e, piuttosto, assimilabile a esperienze elettro-acustiche di derivazione orientale.

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