THE ARCTIC FLOW – January Stars
(Dufflecoat, 2014)
È una lunga storia di passione coltivata tra le mura domestiche quella del californiano Brian Hancheck per tutto quel mondo sonoro che unisce lo shoegaze e il pop nostalgico originato dalla wave britannica di fine anni ‘80. Adesso che quella temperie sonora è tornata, sorprendentemente, in auge soprattutto oltreoceano, Hancheck prosegue nel suo solitario percorso, costellato di autoproduzioni e tracce in download gratuito, in bilico tra evanescenze elettriche e saltuari rifugi in atmosfere acustiche altrettanto languidi, entrambi connotati da una levità pop niente affatto comune.
Il suo nuovo Ep sotto l’abituale alias The Arctic Flow, che vede la luce attraverso l’etichetta specializzata Dufflecoat, è un po’ un breve compendio di qualità di scrittura e varietà di soluzioni sonore. In quattro brani che insieme non raggiungono il quarto d’ora di durata, “January Stars” spazia con leggerezza dalle tastiere liquide della trasognata “Without Her” (che non sarebbe stata fuori posto nel debutto di Wild Nothing) alla dimessa melodia agrodolce della successiva “Last One For The Team”.
Le soffuse atmosfere in penombra si confanno di tutta evidenza all’artista californiano, che nella title track si abbandona a contemplazioni nelle quali i contorni tra terra e cielo si fanno sempre più labili, fino a chiudere il breve corso dell’Ep con il cantato quasi sospirato e le note ovattate di “I’d Rather Not Remember”, esito di un lavoro tanto breve quanto rappresentativo della composita dimensione espressiva di Hancheck, capace di riassumere una pluralità di suggestioni sotto il comune denominatore di una spontanea vena di torpore pop gradevolmente uggioso.
music won't save you 