FEDERICO MOSCONI – Il tempo della nostra estate
(Slowcraft, 2020)

È sufficiente uno sguardo alla copertina digitale del nuovo lavoro di Federico Mosconi, oltre che la lettura del suo titolo in italiano, per cogliere il significativo mutamento dell’immaginario delle sue creazioni rispetto all’incertezza velata d’ombre del precedente album solista “Light Not Light”, risalente a poco più di un anno fa. Al cromatismo più luminoso corrispondono contenuti sonori mai come in questo caso inclini a solare rilassatezza, la stessa non a caso suggerita dal tempo, dilatato e sonnolento, di una controra estiva avvolta da densi calori atmosferici.

“Il tempo della nostra estate” sviluppa in realtà, in maniera estremamente coesa, alcune delle suggestioni già riscontrabili nel predecessore, veicolate in particolare dalle vibrazioni di una chitarra classica, che si affaccia dapprima discretamente all’interno della sua scaletta, per poi ben presto caratterizzarne profondamente i sette brani. Benché il lavoro muova con evidenza dalle componenti atmosferiche ormai connaturate alla ricerca sonora di Mosconi, ben presto si percepisce come siano folate di vento caldo a percorrere composizioni nelle quali sempre più decis(iv)o diventa l’elemento acustico, che prende via via le sembianze di un picking desertico, che scandisce espansi istanti di luminosa quiete, scandita da istantanee di ricordi riarsi dal sole in echeggianti silenzi.

Apparenti sospensioni e fragili filigrane armoniche ricamano i tre quarti d’ora di “Il tempo della nostra estate”, regalando scorci di un’ambience elettro-acustica evocativa di un calore non superficialmente atmosferico, bensì connesso a un microcosmo percettivo i cui moti dell’animo trovano fedele nutrimento anche dai tempi dilatati irradiati dal persistente chiarore di una particolare stagione estiva, vissuta e scolpita nella memoria di ciascuno.

https://federicomosconi.bandcamp.com/

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