GRAND SALVO – Slay Me In My Sleep
(Preservation, 2012)

Cantautore australiano dall’intenso lirismo e dalla spiccata sensibilità per arrangiamenti orchestrali, Paddy Mann si è costruito un piccolo culto intorno ai cinque album pubblicati negli atti sotto l’alias Grand Salvo.
Oltre al pregevole contenuto musicale, che spaziava da un intimismo drake-iano a spunti di minimalismo cameristico, l’artista di Melbourne ha imperniato i suoi ultimi due dischi, “Death” e “Soil Creatures”, su temi ben precisi, dotandoli così di un contenuto concettuale omogeneo, nel primo caso dedicato alle creature del mondo animale, nel secondo a quelle umane.

In “Slay Me In My Sleep” Mann compie un passo ulteriore, elevando l’identità tematica a vera e propria narrazione, in episodi tra loro connessi e consequenziali sotto forma di sedici tracce i cui titoli chilometrici rispecchiano i contenuti di una storia d’amore posta su piani temporali disallineati. L’intro di venticinque secondi di flauto “The Old Woman And The Boy.” funge da titolo di testa per le vicende di un giovane innamorato di una vecchia fotografia e dell’anziana donna che in lui rivede il proprio amore perduto.

Con tocco romantico, ma anche opportunamente visionario, Paddy Mann racconta la storia analizzandone con delicatezza i dettagli sentimentali più intimi, in una serie di brani strettamente connessi gli uni agli altri, lungo i quali offre numerosi saggi della sua versatilità. Mentre alcuni dei momenti più drammatici sono enfatizzati da un impianto orchestrale maestoso, non mancano istanti di quiete apparente, sotto forma di semplici canzoni sulla chitarra acustica e delicate pièce pianistiche. L’alternanza di registri, completata da interpretazioni in qualche caso davvero strazianti (tra tutte, la splendida “The Boy’s Story Of His Faithful Family Dog”, peraltro uno dei titoli più brevi del lotto), alimenta l’inevitabile tono melodrammatico del lavoro, tuttavia sempre gestito con estrema misura nel dosaggio dei vari elementi.

L’artista australiano compila così con successo un vero e proprio ciclo narrativo, forma forse desueta ma che, applicata a una storia nella quale il tempo gioca un fondamentale ruolo drammatico, trasporta in una dimensione sospesa che nelle parole e nei suoni riecheggia risalenti reminiscenze letterarie e misteriose ambientazioni vittoriane. Tale quadro così accuratamente tratteggiato dal punto di vista concettuale trova fondamentale completamento nella penna sensibile di Paddy Mann, che in “Slay Me In My Sleep” – probabilmente l’album più riuscito della discografia di Grand Salvo – dimostra di aver conseguito l’equilibrio e la sicurezza necessaria a trasformare la desolata introversione delle sue canzoni in compiuta maturità compositiva e di scrittura.



http://www.grandsalvo.com/

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