TITLEWILLCOME – The Space Between Breaths
(Self Released, 2012)
Lo spazio tra un respiro e l’altro è quello riempito dalle delicate pennellate melodiche di Laura Scher, cantautrice americana transitata per la fiorente scena folk di Portland senza lasciare tracce sonore della sua presenza, discreta e aliena dai riflettori fin dall’alias prescelto per le sue canzoni.
Tenendo fede al suo ricercato understatement, l’artista nel frattempo trasferitasi nel Massachusets rilascia in edizione digitale sotto la curiosa denominazione titlewillcome una raccolta di dodici brani lungamente ponderati a partire da un’esperienza di meditazione in un monastero buddista californiano risalente al 2006 e dedicati alle tre tematiche fondamentali del respiro, del sogno e dell’acqua.
Perfettamente coerenti con le loro fonti d’ispirazione, i brani della Scher sono freschi e sognanti, incentrati su melodie poco più che sussurrate da una voce delicatamente espressiva, che aggiunge pennellate di sentimento alle poche note acustiche che la supportano.
Quello di “The Space Between Breaths” è cantautorato al femminile ridotto all’essenza, distillato in miniature dream-folk prive di qualsiasi orpello produttivo e modellate in tal senso esclusivamente dalle interpretazioni della Scher, morbide come velluto eppure a tratti fortemente evocative di una profonda elaborazione interiore.
Voce e melodie sono gli unici veicoli attraverso i quali Laura Scher conforma con sensibilità diversa canzoni nella quali narra di storie d’amore (“First Love Song”), sogni sospesi a mezz’aria (“Icaro”) e rapite contemplazioni bucoliche (“Song For Spring”), in tutti i casi con il piglio sempre adeguato determinato da una spiccata sensibilità.
Tutto ciò, evidentemente, non esige titoli o strumenti identificativi complessi; piuttosto, merita senz’altro la scoperta da parte di tutti gli estimatori del più delicato cantautorato folk al femminile, ai quali la grande autenticità espressiva delle canzoni di titlewillcome potrebbe ben presto restare meglio impresse di qualsiasi altra fantasiosa denominazione.
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