GIARDINI DI MIRÒ – Unluck
(Secret Furry Hole, 2012)
Non è una semplice appendice a “Good Luck” l’Ep autunnale dei Giardini di Mirò, rilasciato in digitale a offerta libera tramite l’ormai imprescindibile Bandcamp e in trecento copie su cd amorevolmente curate dalla Secret Furry Hole.
Autunnali in tutti i sensi sono i diciannove minuti di “Unluck”, breve lavoro che fin dal titolo indica una sorta di inversione di piani rispetto all’equilibrata miscela di romanticismo ed elettricità e alle canzoni più decise del disco pubblicato a inizio anno.
I tre brani dell’Ep sviluppano infatti le componenti più morbide e compassate della band emiliana, attraverso narcolessie nebbiose, riverberi e cadenze sfumate, senza tuttavia tralasciare schegge di verticalismi wave e linee ritmiche più definite, in particolare nel “doppio” pezzo finale, “End Of The Road/Send A Present To Jude”. Nonostante i suoi otto minuti rinverdiscano l’equilibrio tra melodia e propulsioni elettriche consacrato nell’ultimo album, il fulcro di “Unluck” pare ravvisabile soprattutto nei sinuosi abbracci nei quali avvolgono i due brani precedenti, peraltro entrambi concepiti “in dissolvenza”, tanto sonora quanto strutturale.
Come l’iniziale “Young Age” diluisce in vapori romantici un incipit dal più deciso impianto di canzone, così “Invisible” rallenta progressivamente i già dilatati tempi iniziali, lasciando riaffiorare trasognate sensazioni slow-core dal profondo contenuto suggestivo.
Dunque, benché per sua stessa natura rivolto a una platea circoscritta, il contenuto sonoro di “Unluck” induce a ritenerlo qualcosa di più di un cadeau per gli appassionati della band, del cui ritorno discografico nel corso del 2012 completa uno sfaccettato quadro nel quale convivono alla perfezione variazioni stilistiche e coerenza d’approccio.
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