THERESE AUNE – Billowing Shadows, Flickering Light
(Riot Factory, 2012)
È finalmente tempo del debutto sulla lunga distanza per la norvegese Therese Aune, a quasi cinque anni dal demo autoprodotto del 2008 con il quale aveva messo in mostra per la prima volta le sue evocative canzoni su pianoforte, armonica, tastiere giocattolo e vari altri strumenti.
Le dieci tracce di “Billowing Shadows, Flickering Light” appaiono il punto di approdo di un processo di maturazione, volto a coniugare le interpretazioni vigorose e talora aspre della Aune con la compassata grazia delle sue partiture pianistiche, ora contornate da raffinati arrangiamenti cameristici, orchestrati dal produttore islandese Mio Þórisson (già all’opera con artisti del calibro di Björk, Owen Pallett, Valgeir Sigurðsson e Bonnie “Prince” Billy).
Il misurato apporto produttivo si percepisce distintamente nel lavoro, nel quale l’esuberanza vocale dell’artista norvegese è controllata (ma non per questo compressa) in tonalità piane ed eleganti che, pur senza elidere del tutto inarcamenti e torsioni teatrali, si mantengono sempre in linea con le armonie del pianoforte e degli archi, elementi strutturali del suono di “Billowing Shadows, Flickering Light” e saltuariamente contornati da fiati, percussioni e fisarmonica.
Ascendenze folk e odi dalle sfumature tenebrose si incontrano così sul tappeto strumentale costituito dalla piccola orchestra d’accompagnamento, esprimendo senso drammatico e calore umano con piglio deciso e con una sensibilità tipicamente nordica, evidente sia nelle soluzioni sonore, ora notturne e sognanti (“Silent Song”, “Myself As A Child”) ora vivaci e giocose (“We Will Never Be The Ones”), sia in interpretazioni intrise di vibrante mistero (“Through The Darkness”).
Depurate così le sue canzoni dai più acuti spigoli che potevano suggerire una comparazione con connazionale Jenny Hval, Therese Aune pare aver addomesticato la propria forza espressiva in una serie di narrazioni equilibrate ma non per questo affatto convenzionali. Anzi, la sua vocalità intensa e cristallina e il raffinato dosaggio degli arrangiamenti fanno di “Billowing Shadows, Flickering Light” un album denso di suggestioni, nonché uno dei più meritevoli debutti femminili dell’annata. Per la scoperta non è mai troppo tardi.
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