GREYGHOST – Memoirs Of Dementia
(Constellation Tatsu, 2013)
I processi che governano il ricordo e gli stati alterati si trovano sovente al centro delle elaborazioni sonore di artisti sperimentali. È così anche per i trentacinque minuti di manipolazioni che Brian J Griffith, alias Greyghost, pubblica per la serie di nastri in edizione limitata della “specializzata” Constellation Tatsu.
Le quattro lunghe tracce di “Memoirs Of Dementia” costituiscono un ipnotico flusso di layers ambientali, a simboleggiare la graduale ma ineluttabile rarefazione dei ricordi. Analogamente, il lavoro segue un percorso nel quale le modulazioni nebbiose dell’iniziale “Purple Dye #5” subiscono sofferte trasformazioni nella tenebrosa “Nectar Of The Eastern Gods”. La seconda parte del disco, invece, vede l’annullamento di ogni attività neuronale nel corso dei dieci, quasi silenti, minuti di “Flowing Spirit Jar”, mentre la conclusiva “Beyond The Black Field” materializza un nuovo equilibrio, sordo e uniforme, che sostituisce le più morbide coltri droniche iniziali.
Adempiendo la sua finalità concettuale, “Memoirs Of Dementia” è una galleria oscura di impulsi in trasformazione, un esorcismo nei confronti di un processo soltanto immaginato e reso in suono con sinistra precisione.