MATHIAS DELPLANQUE – Chutes
(Baskaru, 2013)
Portare (letteralmente) il momento creativo della musica d’ambiente fuori dalle manipolazioni alchemiche di uno studio e a contatto con la sua matrice originaria; così si potrebbe riassumere l’essenza e la finalità sottesa a “Chutes”, ultimo lavoro dell’attivissimo sound artist Mathias Delplanque.
I sette brani che compongono l’album, realizzati attraverso una stazione sonora mobile e in completa assenza di overdub, rifuggono tuttavia eccessi concettuali accademici per restituire la dimensione “live” di improvvisazioni incentrate non solo materiale elettronico ma anche su samples e rumori prodotti da oggetti. “Chutes” appare infatti una galleria di suoni in movimento, che sanno assumere forme irregolari e spigolose (si veda la rumorosa torsione finale di “Fell”) ma anche regalare scorci di liquido impressionismo elettro-acustico (“Bu”, “Flo”) e persino ovattati flussi ambientali (“Ru”).
Probabilmente il disco più completo e accessibile di Delplanque, certamente quello la cui realizzazione si avvicina maggiormente al suo immaginario “concreto”.