SOAP&SKIN – Sugarbread
(PIAS, 2013)
Il lato più oscuro e drammatico di Anja Plaschg: se il recente “Narrow” l’aveva vista interprete di raffinate ballate pianistiche, “Sugarbread” dischiude un nuovo abisso di tormenti.
Nei tre brevi brani, la giovane austriaca associa urla disperate a melodie suadenti, sferzate da un ritualismo post-industriale, inscena un tenebroso cabaret orchestrale e torna a inarcarsi su un pianoforte inquieto. Impressionante, in particolare, il macabro caleidoscopio della title track.
Nove minuti taglienti come cristallo nero.
(pubblicato su Rockerilla n. 391, marzo 2013)
http://www.soapandskin.com/