PALE SPECTRES – Helen Of Troy
(Little Treasure, 2013)
Un’immagine sfocata come le sensazioni di endemica nostalgia che avvolgono ogni indie-popsong che si rispetti è il biglietto da visita dei Pale Spectres, quartetto parigino al debutto con un Ep di quattro brani nella migliore tradizione della Sarah Records. Una miscela di leggerezza primaverile e ugge malinconiche, unita a un’immediatezza che cattura, traspare dalle canzoni di “Helen Of Troy”, che scivolano agili per dieci minuti di melodie brillanti e tanto efficaci da reclamare un immediato riascolto.
È l’essenza dell’indie-pop più spontaneo, quello che attinge senza remore dai modelli degli anni Ottanta e Novanta, coniugando sbarazzino dolcezze twee con tastierine dalle sfumature più oscure, che potrebbero far pensare ai Wake omaggiati nel nome della band o persino ai Cure nella loro chiave più pop. Tra nostalgie di tempi che (probabilmente) i quattro parigini non hanno nemmeno vissuto e recenti rivisitazioni del tema (primi Pains Of Being Pure At Heart e Wild Nothing), i Pale Spectres hanno confezionato in “Helen Of Troy” una miniatura di dolcezze pop la cui piacevolissima scoperta suscita forte il desiderio di assaporarne ancora…
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