ZVUKU – Remnant
(Futuresequence/Heat Death, 2013)
Solitario alter-ego del polistrumentista irlandese Karl McGrath, Zvuku è un progetto dedito all’esplorazione di paesaggi sonori densamente processati, il cui primo saggio sulla lunga distanza, dopo alcuni Ep e cd-r, è stato “Other Room Listening” (2012).
Nel nuovo “Remnant”, McGrath lascia invece affiorare il substrato di strumentazione concreta alla base delle sue composizioni, la cui netta prevalenza acustica ne palesa l’interesse per il neoclassicismo ambientale. Il risultato sono sei tracce che, accanto ad effetti e saturazioni sintetiche, presentano pianoforte, violino e chitarra acustica, in funzione di complemento armonico e dinamico ad avvolgenti spire ambientali, a loro volta in bilico tra rarefazioni glaciali (“Coldsong”) e moderate torsioni droniche (“Hume”).
Il cuore pulsante del lavoro permane comunque affidato alle scarne melodie pianistiche che plasmano la breve “Sleep”, all’intersezione con le elongazioni di archi che modellano il compunto camerismo dell’iniziale splendida “Behind This Line” e al morbido picking acustico che si snoda serafico lungo “Ten Rooms” e dipana quasi a sorpresa i soffi nebbiosi della conclusiva “Order”.
L’equilibrata convivenza dell’elemento sintetico con quello acustico, non limitato a esili rifiniture ma parte integrante della potenzialità espressiva di McGrath, rende “Remnant” un affresco sonoro coinvolgente, che offre un convincente spaccato di placido neoclassicismo ambientale.