COCK AND SWAN – Secret Angles
(Hush Hush, 2013)
Mentre il precedente “Stash” aveva visto il duo di Seattle formato da Johnny Goss e Ola Hungerford virare verso una scarna dimensione acustica dopo tre dischi in odor di trip-hop, “Secret Angles” ne bilancia la svolta attraverso un parziale recupero di morbide segmentazioni ritmiche e modernariato analogico.
A permanere intatta è invece la propensione del duo a creare coltri sonore sfumate per melodie scorrevoli e trasognate, che l’eterea voce della Hungerford guida verso le orbite stellari tracciate dagli Stereolab più soffusi o anche dai Beach House. L’interesse di Goss per la ricchezza ritmica del jazz e per una manipolazione elettronica nemmeno tanto distante dai cut-up di Flying Lotus si traduce ancora in taluni spunti destrutturati (“Night Valley”) o comunque più nervosi (“Looking Out”, “Kicking In”) rispetto a quelli dei soffici tappeti di synth analogici che incorniciano insieme a saltuari arpeggi acustici il dream-pop ipnotico ma mai monocorde delle limpide melodie dispensate dalle raffinate interpretazioni della Hungerford.
Accoglienti senza risultare stucchevoli, frutto di continua ricerca sonora e sensibilità armonica, le canzoni sospese terra e stelle di “Secret Angles” offrono un’ipotesi di pop post-moderno, tanto gradevole quanto privo di pretese.