MAPS AND DIAGRAMS – In Circles
(Time Released Sound, 2013)
Reduce da numerose collaborazioni (Hessien, Bluhm) che ne hanno sviluppato in diversi contesti la sensibilità di costruzione di paesaggi emozionali, il prolifico Tim Martin offre il suo secondo contributo alla preziosa serie di edizioni targate Time Released Sound (dopo “Get Lost”, 2011) con un composito puzzle di suoni organici, fragili echi ambientali e saturazioni droniche.
Le tredici tracce di “In Circles” si snodano lungo oltre un’ora di durata, come in un percorso ellittico tuttavia tendente a una conclusione molto umana e concreta. La lenta e progressiva evoluzione delle prime tracce è paragonabile al vaporoso movimento di cumuli nuvolosi, instillando così da subito le morbide sensazioni che percorrono l’intero lavoro, quali fondali di un viaggio sospeso a mezz’aria nel corso del quale lo sguardo si rivolge ora alla terra ora all’infinito. Alla concretezza terrena rimandano le rade note pianistiche di “Valargo”, i caldi suoni organici di “Madrid (Orion)” e i minuti sentori orientali di “A Bump In The Night” e “Batika (Rust)”; di contro, i luminosi riverberi di “Ten Black Cards” dischiudono visioni celesti mentre le dense torsioni drone di “1895 (Moth Evolution)” e “Locus (AB)” scaricano in torsioni moderatamente rumoriste l’elettricità statica dei tanti detriti sonori puntiformi aleggianti lungo tutto l’album.
Gli estatici vocalizzi della conclusiva “Yesterday”, realizzata con la collaborazione del duo spagnolo I Am Dive, chiudono – letteralmente – il cerchio del disco, consacrando attraverso la contiguità con sognanti pulsioni melodico-chitarristiche l’immaginifica, coinvolgente declinazione di paesaggismo ambientale di Tim Martin.