THE DECLINING WINTER – Lost Songs
(Sanity Muffin, 2013)
La pubblicazione di un’edizione limitata per la cassette-label statunitense Sanity Muffin ha rappresentato per Richard Adams l’occasione per recuperare – letteralmente – una serie di vecchi brani da un hard disk non più funzionante. Le “Lost Songs” sono dunque schegge grezze ed eterogenee, risalenti a un periodo anteriore al singolo “The Year Of Forty” (2012), la cui riproposizione congiunta assume un significato di una testimonianza di un momento creativo piuttosto che quello di sintesi di una organica opzione espressiva.
Benché tra i quindici brani riportati alla luce vi siano molti “semi-lavorati” – frammenti in bassa fedeltà ed esperimenti assortiti a base di distorsioni e rumori analogici – non mancano riconoscibili spaccati di quella contemplativa malinconia rurale che ha caratterizzato il percorso artistico di Adams fin dall’ultimo segmento della straordinaria esperienza degli Hood.
Se i primi possono far pensare proprio alla sovrabbondate varietà delle raccolte di demo, singoli e materiale sparso della band d’origine, tra le canzoni “perse” non mancano brani che di tutta evidenza sarebbero potuti comparire in un lavoro a sé stante. Tra queste, meritano una citazione gli scorci di romanticismo struggente e bucolico di “Kentmere” e “North West Review” e l’abbandono narcolettico dell’iniziale “The Lamp Wept Yellow” e di “Alkincoats Park”, ma anche le granulose increspature in bassa fedeltà di “The Dismal Endless Gray”, che in “You Will Never Learn” tornano a fungere da base di una canzone per ugge britanniche d’inizio anni ’90.
Proprio la difficile riconducibilità ai vari periodi di produzione artistica di Adams impedisce di considerare unitariamente una raccolta per sua stessa natura disorganica, che non mancano comunque di offrire cartoline piacevolmente sfocate dell’obliqua visione della countryside al limitare dell’inverno…