le_man_avec_les_lunettes_make_it_happenLE MAN AVEC LES LUNETTES – Make It Happen
(We Were Never Being Boring, 2014)

Quasi nemmeno il tempo di accorgersene, e sono invece passati già quasi dieci anni da quando il curioso nome di Le Man Avec Les Lunettes e la freschezza della sua proposta avevano solleticato i palati degli appassionati di indie-pop, facendo balenare la (ri)nascita di una scena italiana votata a linguaggi che non conoscono confini nazionali.

Nel frattempo, l’originario duo formato da Alessandro Paderno e Fabio Benni si era ampliato a band organica in occasione del primo e unico vero e proprio album di inediti e in seguito lo stesso Paderno ha dedicato amorevoli cure alla creazione dell’etichetta We Were Never Being Boring. È così capitato che la vocazione più strettamente realizzativa della band sia passata in secondo piano – in favore della gestione dell’etichetta, dell’attività dal vivo e di qualche brano dispensato qua e là – tanto che il suo secondo album “Make It Happen” è finalmente giunto a ben sei anni di distanza dal precedente “Plaskaplaskabombelibom”.

Eccole dunque le nove nuove canzoni firmate Le Man Avec Les Lunettes, che degli spunti originari conservano intatta l’attitudine pop, adesso sedimentata attraverso il filtro del tempo e di una maturità che non ne ha cancellato ma solo appena sfumato i colori sgargianti. Piuttosto che allo scatenato twee scandinavo, “Make It Happen” si ricollega a un immaginario pop classico e raffinato, i cui riferimenti sixties sono vivacizzati da impulsi e strati di tastiere, ovvero esaltati da arrangiamenti di misurato romanticismo.

È proprio l’accresciuta cura delle orchestrazioni a conferire al lavoro quella patina di accresciuta maturità che tuttavia non disperde l’immediatezza delle melodie e quella sorta di candore misto a disincanto che innerva quasi tutte le canzoni di Paderno e compagni. Prende così forma la variopinta galleria di “Make It Happen”, nella quale l’esuberanza elettrica dell’iniziale “Former Leader” e di “Get In Touch” e le linee ritmiche pronunciate di “Cookies” e “Island” si avvicendano con l’agrodolce nostalgia acustica impreziosita dagli archi di “Dancing All The Night”, “Summer Summer” e della beatlesiana “Things To Do 2”, deliziose istantanee di imperiture sensazioni post-adolescenziali.

L’accurato cesello della band bresciana nella definizione produttiva di suoni dosati quasi sempre con equilibrio trova infine nel mastering del lavoro da parte di Nils Frahm presso il suo studio berlinese Durton non il trampolino di lancio ma il punto d’approdo del respiro internazionale del pop d’autore di Le Man Avec Les Lunettes.

http://www.lmall.it/

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