ANDREA RICCI – Blend
(Twice Removed, 2014)
Per creare paesaggi ambientali immaginari non è necessario soltanto saper raccogliere e filtrare elettronicamente i suoni, occorre anche e soprattutto essere dei buoni ascoltatori.
Da tale presupposto muove il molisano Andrea Ricci, che trova ospitalità presso l’etichetta australiana specializzata Twice Removed per la realizzazione, nella consueta edizione limitata, di una lunga traccia unica dalla durata di diciannove minuti.
Quello descritto da “Blend” è un visionario percorso tra impervie cime montane avvolte dalla nebbia, che Ricci fa letteralmente risuonare attraverso vaporosi field recordings naturalistici, pesantemente processati a creare soffi costituiti da saturazioni tenebrose.
In apparenza disagevole al pari della suggestione evocata, la composizione di Ricci rivela invece lungo il suo svolgimento una serie di modulazioni e screziature vivificanti, che infine la dischiudono a orizzonti meno claustrofobici, come a sublimare in pur densi vapori dark-ambient la miscela di stratificazioni ghiacciate e ipnotiche che riassume titolo e sostanza del lavoro.