THE NATIONAL JAZZ TRIO OF SCOTLAND – Standards Vol. III
(Karaoke Kalk, 2014)
Prosegue al ritmo di un “volume” all’anno l’ormai stabile progetto del pianista e compositore scozzese Bill Wells, che in The National Jazz Trio Of Scotland (ormai quasi superfluo ricordare che non si tratta di un trio, né di un ensemble jazz) dà libero sfogo alla sua passione per un pop solare e arioso, ovviamente secondo modalità tutte proprie. Anche in “Standards Vol. III” la struttura dei brani è ridotta all’osso, anzi ancor di più rispetto al precedente volume, con l’accantonamento di ogni elemento percussivo in favore di esili linee strumentali rese armoniche dalle voci delle tre cantanti che si alternano nel corso dei dieci brani del lavoro.
La formazione è infatti nuovamente completata da Lorna Gilfedder, Aby Vulliamy e Kate Sugden, in una linea di continuità altresì rispecchiata dalle miniature lounge sulle quali le melodie aleggiano quasi prive di sostanza, incorniciando le pennellate pop di Wells, intrise di sottile humor britannico nei sette brani originali da lui scritti, ai quali si aggiunge uno della Gilfedder (“Trying To Escape You”) e due testimonianze della spontanea propensione dell’artista scozzese a linguaggi affini. Da un lato la cover dei Beach Boys “With Me Tonight” e dall’altro la “Surprising World” scritta da Saya dei Tenniscoats suggellano la passione di Wells per il pop sixties e stabiliscono un contatto con la delicatezza delle arti orientali.
Vi è, infatti, un respiro raffinato e moderatamente esotico nelle canzoni di “Standards Vol. III”, costruite con pochi elementi accuratamente dosati e giustapposti nello studio casalingo di Wells, fin quasi a perdere la loro consistenza originaria di flebili pulsazioni liquide, di scheletrici timbri acustici e arrangiamenti di viola, rimaneggiati sotto forma di samples catturati da Norman Blake dei Teenage Fanclub. Su tale evanescente impianto, si muovono le sonnolente dolcezze stillate dalle voci femminili, che completano una pura essenza pop, realizzato in maniera spartana e anche piuttosto divertita, a conferma dello stesso senso di The National Jazz Trio Of Scotland, sempre più stabile incarnazione della personalissima idea di pop di Wells.