HARNES KRETZER – Petrichor
(Fluttery, 2014)
Il profumo della pioggia sulla terra asciutta costituiscono l’immagine evocativa (e curiosamente ricorrente in recenti produzioni “atmosferiche”) alla quale è consacrato il più recente lavoro sulla lunga distanza del giovane pianista e compositore Harnes Kretzer.
In coerenza con il suo titolo, “Petrichor” racchiude undici cartoline sonore intese a catturare e restituire proprio una serie di suggestioni fuggevoli, attraverso sonnolente note pianistiche avvolte e interpolate da un altrettanto fragile costellazioni di field recordings e microsuoni. Benché tale formula di neoclassicismo ambientale sia ormai ampiamente consolidata e diffusa, l’artista tedesco ne elabora una propria declinazione, incentrata da un lato su armonie pianistiche scarne e austere e dall’altro su un accurato dosaggio di rumori e frammenti sonori concreti o effetti digitali, che alimenta la sensazione di immediatezza dei brani.
Ballate pianistiche scheletriche, minimali increspature rumoristi e sospese modulazioni di risonanze acustiche ed echi d’ambiente si fondono così in una materia sonora vaporosa, la cui evanescenza incarna compiutamente l’immaginario che nell’occasione ha ispirato l’artista tedesco, artefice quanto meno di un non stereotipato neoclassicismo ambientale.