SPARKLE IN GREY – The Calendar
(Grey Sparkle / Moving Records & Comics / Old Bicycle, 2014)
L’idea di un almanacco musicale perpetuo, costituito da mesi e allegorie tratte dal mondo animale, ha accompagnato gli Sparkle In Grey per circa sette anni prima di concretizzarsi. Il tempo, del resto, è un elemento relativo per il progetto musicale aperto facente capo a Matteo Uggeri, i cui field recordings illustrano, al pari dei disegni che impreziosiscono la curatissima edizione di “The Calendar”, la miscela elettro-acustica peculiare e cangiante che segue il corso dei mesi e delle stagioni.
A ciascun mese è dedicato un brano, la cui iconografia sonora è ricamata dalle filigrane acustiche di Alberto Carozzi, dagli archi di Franz Krostopovic e dalle percussioni di Cristiano Lupo; all’ormai consolidata line-up di Sparkle In Grey si aggiungono per l’occasione altri musicisti, a completare l’articolata sequenza temporale che, per essere tradotta in suono, necessita di una tavolozza strumentale più ampia, comprensiva di ulteriori archi e fiati.
Tale ensemble acustico-cameristico pennella con tinte sfumate e arcane dodici vignette strumentali (oltre a una sorprendente cover di Jackson C. Frank, “Just Like Anything”, a rappresentare novembre) che affondano le radici in antichi simbolismi popolari, in una miscela di serenità contemplativa, briose armonie primaverili ma anche scorci di inquietudine sulle ali di archi obliqui. Le suggestioni stagionali sono sviluppate rispecchiando i caratteri atmosferici dei mesi, seppur resi in maniera niente affatto scontata; anche i pezzi dedicati ai mesi invernali, oltre a sottili inquietudini veicolate dagli archi, presentano comunque dinamiche più o meno esili, che tra primavera ed estate si rivestono di colori e ritmi speziati.
Allo stesso modo, la nostalgia autunnale è rivestita dal calore del glockespiel e della chitarra acustica e assume persino i contorni di una canzone di scarno folk visionario. Dopo le arcane dolcezze di fine anno, resta così solo la conclusiva “The Thirteenth Month” a presentare un tono grave e misterioso, a fungere da immaginario contrappunto al resto di un lavoro aggraziato e fuori dal tempo, nel vero senso della parola.