HALLOW BRIGHT – Veins E.P.
(Self Released, 2014)
Quattro tracce registrate in maniera casalinga rappresentano il conciso biglietto da visita di Hallow Bright, solitario alter-ego artistico di un giovane olandese del quale non è dato conoscere molto più della provenienza geografica e della fisionomia, così come colta non senza una certa ironia nella fotografia che ne identifica la pagina Bandcamp, dalla quale è possibile scaricare gratuitamente il suo Ep “Veins”.
Chitarra e voce, tonalità soffuse da cameretta, associate a una maturità sensibilità di scrittura ben distante da facili stereotipi, sono gli elementi essenziali dei quattro brani dell’Ep, che in appena quattordici minuti riescono a evidenziare la propensione dell’artista olandese ad ampliare il nucleo essenziale della sua espressione. Uno dei brani, “Jacob”, devia infatti dall’impostazione asciutta delle canzoni di Hallow Bright, arricchendole di ritmiche decise e di una carica vagamente bluesy, che affiora anche sotto forma di un malinconico inserto di armonica sugli arpeggi gentili della conclusiva title track. È tuttavia proprio nella modalità più scarna che l’artista olandese offre il meglio di sé, grazie alla fluidità di un picking discreto e al soffuso calore delle sue interpretazioni, che si adattano al delicato quadretto familiare “New Year’s Day” e all’agrodolce intensità di “Beauty Queen”, ballata in penombra il cui lirismo si apre a un finale semplice e arioso.
Nella sua brevità, “Veins” può già considerarsi testimonianza più che esaustiva delle doti espressive e della duttilità della scrittura musicale di un artista con tutte le carte in regola per elevarsi a un livello quanto meno paragonabile a quello del più celebrato connazionale I Am Oak. Per Hallow Birght, tuttavia, la dimensione casalinga non è affatto un limite, anzi appare proprio il contesto ideale per il suo artigianato cantautorale già in grado di generare una raccolta di canzoni piccola ma preziosa.