TABEAH – Beyond Ideas E.P.
(Self Released, 2014)
Non è un debutto cantautorale ordinario quello della tedesca Tabea Mangelsdorf, alias Tabeah. Innanzitutto è ben distante, per elaborazione, elementi e formato dalla riflessiva solitudine di tanti altri songwriter di questi anni, inoltre bilancia palpabili velleità da ampi palcoscenici pop con un’attitudine ariosa ed evocativa che si manifesta nella stessa corposa durata delle quattro tracce di “Beyond Ideas”, che insieme superano di poco la mezz’ora. In effetti, più che semplici canzoni le sue sono piccole romanze, confezionate con l’ausilio di un ensemble di ben otto musicisti (tra i quali Christian Grothe, alias Kryshe) che aggiungono spessore teatrale all’estensione vocale ampia ed enfatica della cantante tedesca.
Suggestioni ambientali e impetuosi retaggi post-rock incontrano arrangiamenti orchestrali vagamente barocchi nei pezzi di Tabeah, che paiono svolgersi su vaporosi fondali nordici, pur trattando storie complesse di popoli tormentati da conflitti. La dimensione tematica è resa specularmente dalle soluzioni sonore, votate a una maestosità che pure ingentilisce atmosfere talora tenebrose, in sequenze che mutano forma all’interno di ciascun brano, come dimostrano in particolare i cangianti dieci minuti di “Reason To Go”.
Nonostante una certa magniloquenza, “Beyond Ideas” segnala le doti e la personalità di una nuova voce distante dallo stereotipo cantautorale, che forse anche per questo si potrebbe immaginare più facilmente proiettata a incarnare l’epos di una colonna sonora non ripiegata a narrare di se stessa nella penombra casalinga.