LEIGH TORO – L’Esprit De L’Escalier
(Eilean, 2014)
Leigh Toro abbandona per una volta il consolidato alias Flotel per offrire il proprio contributo alla mappa stellare tracciata, attraverso suoni spesso inusitati, nel corso del suo primo anno di attività dall’etichetta Eilean, curata da Mathias Van Eecloo (Monolyth & Cobalt).
“L’Esprit De L’Escalier” trae le mosse da suggestioni letterarie (da “Il paradosso sull’attore di Diderot), filtrate in dieci vignette sonore nelle quali l’artista inglese rifonde i cardini essenziali di un’elettro-acustica liquida, percorsa da vibrazioni irregolari, che hanno caratterizzato finora tutta la produzione dell’artista inglese. Gli spunti di maggior interesse, nella sequenza di moti particellari e minuti detriti sonori che scorre lungo tutto il lavoro, risiedono nel generale senso di latenza applicato da Toro alle sue composizioni sotto forma di tempi obliqui e sospensioni tra gli impulsi elettronici e soprattutto nelle preziose stille acustiche che si manifestano, in maniera quasi sorprendente, nella parte centrale del disco.
Le note pianistiche “sporcate” da un’elettronica granulosa in “Temporary People Passing Through” e ancor di più il tepore latino degli arpeggi di “Pavillions” rappresentano un ideale punto di approdo nella ricerca di Toro di dinamiche elettro-acustiche da plasmare in stati e formati in continua trasformazione.