DRIFTMACHINE – Eis Heauton
(Umor Rex, 2015)
Florian Zimmer (Saroos) e Andreas Gerth (Tied & Tickled Trio) proseguono nel loro percorso tra i notturni scenari metropolitani di Driftmachine. Le quattro tracce su nastro magnetico di “Eis Heauton” seguono di pochi mesi l’ultimo album vero e proprio “Nocturnes”, tuttavia non solo per tale dato possono considerarsene un’appendice, poiché sensibilmente diversi ne sono i presupposti.
Dei due elementi costitutivi di quel lavoro, i nuovi brani tralasciano sostanzialmente la matrice ritmico-sintetica e gli incastri melodici, sviluppando invece gli aspetti di spessa ambience virata in seppia attraverso l’applicazione di un processo generativo a quelli che, in coerenza con il titolo in greco antico, si atteggiano a soliloqui di synth modulari intrecciati tra loro.
Il risultato è rifuso in mezz’ora di impulsi sonori in libertà, nella quale aleggiano ologrammi ritmici e soffi spettrali, ricondotti nella conclusiva title track a latenza silente ai limiti della percezione, ideale grado zero di una ricerca sonora tanto stimolante dal punto di vista intellettuale quanto algida e, appunto, autoreferenziale nella sua manifestazione.