COLBETS – And Silence
(Twice Removed, 2015)
Vi è spesso un tratto rivelatore, nelle produzioni ambientali giapponesi, che ne rivela in qualche modo la provenienza, che si tratti della delicatezza delle linee armoniche o di quella fragilità culturalmente connessa alle forme d’arte dell’estremo oriente. È quest’ultima, insieme a una tensione alla dilatazione che, come da titolo, lambisce il silenzio a caratterizzare il quinto capitolo dell’itinerario sonoro condiviso da Saitoh Tomohiro e Kari Takemoto, nel quale il paesaggismo atmosferico del primo incontra le timbriche prodotte dalla chitarra del secondo.
“And Silence” rappresenta una vera e propria sublimazione in senso ulteriormente rarefatto della declinazione ambientale del duo, svolta in cinque tracce dalla durata compresa tra i cinque e i venti minuti. Tanto in brevi istantanee quanto in più duraturi piani sequenza, i due artisti giapponesi non solo racchiudono una varietà di modulazioni tra persistenze sinuose e irregolarità crepitanti ma condensano un approccio di ampio respiro – addirittura “sinfonico” – alla composizione ambientale.
Tale profilo caratterizzante la tavolozza di Colbets risulta evidente già nei lenti snodi attraverso i quali si svolgono i venti minuti di “Clock Of Weather” e in particolare esaltata in chiave autenticamente cameristica dai fondamentali inserti del violoncello di James Bryan Parks (HolyKindOf), che introduce componenti di acuto lirismo in “Toward The End” e dona persino notturni contenuti romantici alla cinematica “Leaves Trembling In The Night”. In questo modo, il viaggio ai confini del silenzio condotto dai due artisti giapponesi sboccia in una sintesi immaginifica tra una fragile ambience popolata da minute screziature e un’impostazione compositiva densa di suggestioni.
music won't save you 