DINO SPILUTTINI – Desire
(J & C Tapes, 2015)
Reduce dal concept cameristico del suo alter-ego Islands Of Light (“Ruebke”, 2014), Dino Spiluttini torna a imprimere a nome proprio su casetta sei brevi frammenti nei quali sviluppa il lato più evocativo e cinematico delle proprie composizioni.
“Desire” è impostato come una piccola sinfonia ripartita in movimenti successivi, a partire dalle aperture d’archi dell’iniziale “Fugue” fino all’austera elevazione di “Restraint”. Nel mezzo è condensato, in appena ventisette minuti, tutto l’arsenale compositivo dell’artista austriaco, nell’occasione artefice di una delle sue opere più compiutamente suggestive.
Dalle orchestrazioni modulate di “Figure” e “Fissure” alle liquide saturazioni in forma di drone di “Resting”, in “Desire” Spiluttini impiega una varietà di fonti sonore – acustiche e analogiche – per delineare una suggestiva declinazione del desiderio sacro e profano.