MASAYOSHI FUJITA & JAN JELINEK – Schaum
(Faitiche, 2016)
Le strade di Masayoshi Fujita e di Jan Jelinek tornano a incrociarsi per la seconda volta; a sei anni di distanza dal primo incontro (“Bird, Lake, Objects”), il prolifico musicista elettronico tedesco e l’artista giapponese, trapiantato a Berlino e specializzato nel vibrafono fin dai tempi della sua produzione sotto l’alias El Fog, si ritrovano per una nuova avventurosa escursione in territori sonori surreali.
I mondi apparentemente distanti nei quali i due abitualmente operano si combinano ancora una volta nelle otto tracce di “Schaum”, leggere e impalpabili appunto come la schiuma che dà il titolo all’album e parimenti complessa nelle sue minuscole strutture costitutive. Il comune denominatore minimale del lavoro è costituito da loop e impulsi elettronici a circuito chiuso, nei cui interstizi baluginano dinamiche acustiche talvolta irregolari, che ammantano i brani di atmosfere stranianti, il cui calore notturno offre a tratti afose sensazioni tropicali.
Pur lavorando entrambi, in fondo, su elementi ritmici, Fujita e Jelinek ricavano negli spazi tra le frequenze prodotte dai rispettivi dispositivi e strumenti contenuti armonici sospesi in un pulviscolo atmosferico trasportato da correnti che creano una varietà di combinazioni infinita.