AARON MARTIN & LEONARDO ROSADO – In The Dead Of Night When Everything Is Asleep
(Fluid Audio, 2016)
Tra le tante collaborazioni che vedono per protagonista Aaron Martin, quella svoltasi a distanza con Leonardo Rosado presenta come poche altre le sembianze di un dialogo tra linguaggi artistici ricchissimi e pienamente complementari.
La scintilla tra i due è scoppiata da uno dei tanti contatti online tra musicisti, svolgendosi in seguito come una riflessione sulla finitezza e al tempo stesso sulla sensazione di consuetudine che comportano ricerche sonore incentrate sulle infinite potenzialità rispettivamente ricavabili dalle timbriche di uno strumento (il violoncello per Martin) e dalle emissioni più o meno accidentali di rumori d’ambiente (le registrazioni concrete di Rosado). Ma v’è di più nelle sei tracce di “In The Dead Of Night When Everything Is Asleep”: un microcosmo di suoni e frequenze combinate con estrema consapevolezza e misura, fino a creare minute sinfonie di una quotidianità (non a caso notturna), della quale sono colti gli elementi più minuti e singolari.
I samples di oggetti quotidiani, vibrazioni e timbriche assortite di Rosado trovano negli inserti acustici del polistrumentista australiano complemento fondamentale per amplificare il proprio spazio sonoro; non per questo, tuttavia, le componenti concrete dei brani sono soverchiate da quelle più propriamente armoniche (violoncello, ma anche banjo, chitarra elettrica e piatti ritmici), anzi vedono amplificato il proprio significato in un’ambientazione elegiaca, tanto spontanea da apparire ad essi perfettamente complementare.
La notte di Aaron Martin e Leonardo Rosado, malinconica ma viva come non mai, rivela così elementi sorprendenti, rendendo tangibile una impressionistica galleria di miniature di profonda suggestione elettro-acustica.
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