DMITRY EVGRAFOV – The Quiet Observation
(Fat Cat / 130701, 2016)
Da una pièce realizzata per il connazionale regista Vladimir Back trae spunto il nuovo lavoro di Dmitry Evgrafov: sette brevi composizioni per pianoforte, inizialmente allegate alle immagini, ma del tutto autosufficienti nella dimensione che le raccoglie in “The Quiet Observation”.
Tutto nasce a partire da “Ptichka” e dalla sua progressione densa di austero pathos che sfiora i quattro minuti; stessa durata di “Lovebirds”, invece romantica, lieve e aggraziata come una brezza primaverile. Sono, non a caso, i due brani relativamente più lunghi dell’Ep, insieme alla conclusiva “Lev” quelli nei quali le potenzialità suggestive dell’artista russo si dispiegano in maniera più ariosa e compiuta, anche in assenza dell’ulteriore elemento elettronico, invece presente nell’album dello scorso anno “Collage”.
“The Quiet Observation” è invece qualcosa di decisamente minimale, spesso una raccolta di frammenti o poco più, che di Evgrafov offrono il profilo più strettamente classico, ma anche quello nel quale le note del pianoforte si coniugano con ricerca timbrica e particellari sospensioni atmosferiche.