tisso_lake_paths_to_the_fossTISSØ LAKE – Paths To The Foss
(Itlan, 2016)*

Non capita spesso, quando si parla di canzoni dai riferimenti bucolici, che l’ambiente naturale faccia parte del concreto vissuto dei loro artefici; invece, non di un’Arcadia vagheggiata, bensì del quotidiano lavoro in una fattoria norvegese tratta il nuovo disco di Tissø Lake, progetto da poco riesumato dal songwriter scozzese Ian Humberstone dopo circa un decennio di iato e adesso giunto alla sua quarta tappa sulla lunga distanza.

Accanto ad Humberstone, che ha affinato gli undici brani raccolti in “Paths To The Foss” nel corso degli ultimi due anni di personale immersione a contatto con la natura, si ritrovano il vecchio sodale Robin Spottiswoode e una schiera variabile di musicisti, tra i quali spicca l’eclettico connazionale Rob St. John. Proprio alla versatile personalità di quest’ultimo, capace di spaziare tra songwriting e ambientazioni vaporose, si devono le atmosfere rarefatte ricorrenti nel corso del disco e in particolare nei tre brani strumentali, ma comunque funzionali ad avvolgere in una patina ovattata le canzoni vellutate di Humberstone.

Il suo profondo timbro vocale, che in più di un’occasione sfiora un crooning quasi del tutto sovrapponibile a quello di Bill Callahan, innerva di un calore pastoso e accogliente ballate confidenziali quali la title track e “When Work Is Done”, rifinite da misurati arrangiamenti orchestrali che via via assumono sembianze romantiche (“I Am Like A Lake”, “Øvsthusfossen”) o si rivestono di cadenzati accenti soul (“Let Us Go”) e persino di derive dal visionario gusto sixties (“Thou Dusky Spirit Of The Wood”).

Anche i brevi passaggi strumentali, posti in apertura e in chiusura del lavoro, oltre che a guisa di interludio centrale (“The Mist On The Lake”), lungi dall’essere semplici riempitivi, definiscono invece la cornice atmosferica entro la quale i brani di “Paths To The Foss” sono collocati e hanno avuto origine, come il diafano velo di una cascata che riveste di trine piacevolmente indefinite canzoni che respirano aria naturale incontaminata, ricavandone spontanei spunti di una poetica dai raffinati tratti umani.

*disco della settimana dal 26 dicembre 2016 al 1°gennaio 2017

http://ianhumberstone.co.uk

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