DAIMON – Daimon
(Metzger Therapie, 2016)
La quotidianità come veicolo inedito di composizione di un paesaggio sonoro rappresenta il fulcro del progetto audiovisivo deep-drone denominato Daimon, costituito da un terzetto di artisti italiani reduci da esperienze tra loro diverse: Paolo Monti (The Star Pillow), Simon Balestrazzi (T.A.C., Dream Weapon, Kirlian Camera) e Nicola Quiriconi (VipCancro).
Le cinque lunghe tracce che formano la parte auditiva della proposta artistica dei tre artisti italiani prendono infatti spunto dai suoni e dai rumori tratti dalla vita domestica di una famiglia toscana, in seguito filtrati e plasmati fino a divenire qualcosa di alieno, irriconoscibile, eppure tale da perpetuare, cristallizzata, la realtà dalla quale costituiscono, in fin dei conti, una rappresentazione.
Il peculiare “reality” dei Daimon è formato da un microcosmo di vibrazioni e frequenze, disposte lungo quasi un’ora di osservazione sonora, che comincia dalle irregolari pulsazioni di “A Call”, si tuffa nella soverchiante iterazione dronica di “He´s Seeing You”, annodandosi nelle ottundenti risonanze di “Almost Blind” prima di svaporare nello spazio infinito nella conclusiva “Take The Telescope And Go”. In tutti i passaggi, il lavoro presenta pronunciate potenzialità immaginifiche, senz’altro complementari alle componenti visuali sviluppate dal terzetto, ma anche nella sola dimensione sonora tali da atteggiarsi a durevole rappresentazione di istanti sonori avulsi dal loro contesto e dalle loro fonti originarie, come tale post-umani, anzi de-umanizzati.