COLBETS – Come To The Surface
(Whitelabrecs, 2016)
Leggera e chiaroscurale come il volo degli uccelli ritratto in colori seppiati sulla copertina di “Come To The Surface” è l’ambience del duo giapponese formato da Saitoh Tomohiro e Kari Takemoto, che nelle cinque tracce del loro lavoro più recente amplificano l’itinerario sonoro già delineato nel precedente “And Silence” (2015).
Le frequenze ambientali tanto basse da rasentare il livello della percezione costituiscono tuttavia soltanto il punto di partenza di “Come To The Surface”, la cui ipnotica title track d’apertura prelude appunto a una emersione in superficie della massa di drone e riverberi del duo, sotto forma di vapori dal respiro sostanzialmente orchestrale. La densità luminosa di “Flare” e le granulose rifrazioni di “Memories Of A Dream” dischiudono infatti orizzonti di quiete decompressa, seguendo una parabola che si conclude in prossimità del punto di partenza, con le evanescenze inafferrabili di “When The Snow Melts And Turns To Ashes”.
È musica ambientale allo stato puro quella dei due Colbets, tuttavia dotata di una propria impronta unica, delicata e insondabile come l’istinto che guida il volo degli uccelli, dolcemente malinconica come un’immagine autunnale in bianco e nero.