MADELEINE COCOLAS – Lunar
(Self Center, 2017)
A un anno dal debutto “Cascadia”, che l’aveva segnalata quale uno dei profili più interessanti nel campo del neoclassicismo ambientale, nelle cinque tracce del breve “Lunar” Madeleine Cocolas conferma la sua abilità nel gettare ponti tra la propria formazione classica e l’impiego di una strumentazione digitale.
Nuovamente supportata dal mastering di Rafael Anton Irisarri, negli appena venticinque minuti del lavoro l’artista australiana spazia tra evanescenze dalla sognante natura orchestrale (“Ananke”, “Flux”) e increspature sintetiche (“Aphelion”) le cui sature aperture sfiorano un crescendo rumoroso (“Epimethus”).
In tutti i casi, la Cocolas mantiene e anzi amplifica i caratteri cinematici della propria musica, che culminano in un finale (“Umbra”) di suggestiva ambience orchestrale, sintesi perfetta tra mondi espressivi resi complementari da un tocco compositivo lieve ma dotato di grande spessore immaginifico e coinvolgente.