DINO SPILUTTINI – To Be A Beast
(Cut Surface, 2017)
Dal lungo formato della malinconica suite “Christmas Drone For The Sad And Lonesome” (2016) alle brevi istantanee di “To Be A Beast”, Dino Spiluttini spazia con nonchalance attraverso strutture compositive e componenti organiche delle sue manipolazioni sonore.
Il più contenuto orizzonte temporale delle dodici tracce che formano il nuovo lavoro dell’artista austriaco consentono di apprezzarne la certosina variazione di livelli, durata ed intensità applicata a una densa materia di riverberi e controllate distorsioni. Ne risulta un vasto catalogo di circolari modulazioni ambientali e occasionali apici di un rumore plasmato fino a innalzarsi in maestose elevazioni che traslitterano secondo un linguaggio sperimentale un’orchestralità affiorante con decisione in particolare nella seconda parte del lavoro.
In “To Be A Beast” rumore e atmosfera assumono così le sembianze delle due facce di una stessa medaglia espressiva, sublimate in un’autentica catarsi ambient-drone.