MARCO FERRAZZA – Curvature
(El Muelle, 2017)

L’incessante assorbimento e ricomposizione di fonti sonore da parte di Marco Ferrazza segna nuova tappa nelle sette tracce di “Curvature”. Due anni dopo “Inextricable”, l’artista sardo approfondisce la sua pratica di scultura del suono, convogliandone nel nuovo lavoro una declinazione in perfetto equilibrio tra concretezza e astrazione, tra spoglia dimensione fenomenica e trattamento elettronico.

Nell’itinerario di tre quarti d’ora di “Curvature” si susseguono infatti vuoti e pieni ambientali, che spaziano da granulose rarefazioni atmosferiche al contenuto materico delle vibrazioni prodotte da attriti e collisioni di oggetti. Non mancano anche sorprendenti elaborazioni vocali e persino, nel brano conclusivo, frammenti campionati dalla quinta sinfonia di Mahler, a rendere emblematico il messaggio di Ferrazza, per cui non solo “tutto è suono” in senso immanente, ma “tutto può diventare suono” come risultante di processi che possono alternamente essere naturali, meccanici o sviluppati attraverso l’ingegno umano.

Benché appunto sostenuto da una solida base concettuale, “Curvature” risulta molto più di un mero esercizio speculativo, in quanto estremamente tangibile è la cura da parte dell’artista sardo dell’aspetto percettivo della sua opera, interessante esplorazione della materia viva e polimorfa del suono.

http://www.marcoferrazza.com/

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