LALI PUNA – Two Windows
(Morr Music, 2017)
Quando la vita privata e quella professionale intensificano le loro richieste di attenzione ed energie, capita che i progetti artistici possano restare quiescenti per periodi abbastanza lunghi; tuttavia, la passione che li anima rimane viva e torna a manifestarsi anche a distanza di anni. Sette sono quelli trascorsi da “Our Inventions”, periodo nel quale i Lali Puna sono diventati un terzetto sempre più incentrato sulla voce trasognata e sulla scrittura di Valerie Trebeljahr, dopo che il marito Markus Archer ha abbandonato la band per concentrarsi sui suoi numerosi altri progetti (Rayon e ovviamente Notwist).
Il risultato di tali premesse sono i dodici brani di “Two Windows”, creati dunque dalla Trebeljahr insieme agli abituali sodali Christian Heiß e Christoph Brandner e animati, come chiarisce subito la title track d’apertura, da uno spirito marcatamente elettronico, risultante da un’evidente voglia di divertirsi tornando a fare musica insieme. A questo corrisponde anche una sorta di ritorno alla dimensione primigenia della band e di buona parte del suono Morr di fine anni Novanta: e così, gran parte del lavoro è dominata da vivaci pulsazioni sintetiche, che denotano tentazioni da dancefloor nemmeno tanto concettuale, definito da ritmiche incalzanti piuttosto che spezzate.
Su queste, la voce della Trebeljahr scorre con la levità abituale, eterea e come distaccata da basi che ne riducono a un grado prossimo allo zero le più soffuse velleità pop sviluppate nel corso degli anni. Unica eccezione è la suadente “Head Up High”, che chiude il lavoro rallentandone i tempi in carezzevoli frequenze notturne sulle quali tornano a manifestarsi sognanti spunti armonici, altrove un po’ soffocati dalla ritrovata vena giovanile di una band che anche nella nuova dimensione continua a recare valida testimonianza di una temperie espressiva radicata ormai due decenni addietro ma niente affatto esaurita.
music won't save you 