FRANCESCO COVARINO – Olive
(Thirsty Leaves, 2017)
Le “Olive” di Francesco Covarino sono minute escursioni soliste, che seguono le due pregevoli intersezioni ritmico-ambientali con Alessandro Incorvaia.
Proprio dalla più recente di queste (“Granada“, 2017) prendono appunto le mosse i quattordici frammenti che compongono il lavoro, frutto di improvvisazioni realizzate nella stessa città andalusa e deliberatamente registrate in contesti outdoor. Non solo i rumori di fondo sono così diventati parte integrante delle estemporanee esecuzioni di Covarino, ma lo spazio esterno ha funto esso stesso quale in(de)finito teatro delle risonanze delle sue percussioni.
Timbriche jazzy, fremiti di tensione “post-” e, soprattutto, scomposizioni di tempi e frequenze popolano l’intero breve corso di “Olive”, combinando le vibrazioni di una mutevole dimensione spaziale con l’altrettanto variabile natura di dinamiche ora secche e austere, ora più ovattate e a tratti persino delicate. Una nuova dimostrazione della duttilità dei mezzi e del puro istinto dell’artista.