BANISHED PILLS & CAMILLA PISANI – Lithium Salt
(Sounds Against Humanity, 2018)
“I sali di litio sono considerati efficaci nel trattare il 60-80% dei casi di mania e ipomania in fase acuta e di mantenimento” recita la voce di Wikipedia corrispondente al titolo del lavoro che unisce la ricerca sonora di Edoardo Cammisa all’artista multimediale romana Camilla Pisani. Più di qualsiasi concept studiato a tavolino, la traccia sottostante a “Lithium Salt” appare evidente nell’itinerario d’ascolto creato dai due artisti, di tutta evidenza affrontato con un’empatia ben distante da un approccio meramente intellettuale o speculativo.
In tre lunghi brani i cui titoli non lasciano spazio a interpretazioni metaforiche, Cammisa e Pisani affrontano una sorta di viaggio nei meandri più profondi e oscuri della mente umana, allegandovi caratteri sonori volti più all’esplorazione e alla meditazione che non a una calligrafica estetica della cupezza ambient-drone. Anzi, le minute emissioni di frequenze dalle quali muove il brano d’apertura “I Once Saw My Deathbed But My Therapist Doesn’t Know” si collocano proprio ai limiti di una percezione dalla quale appunto spogliarsi per intraprendere un percorso certo agevole, eppure dal sorprendente respiro immaginifico.
I due brani di oltre dieci minuti che occupano il primo lato della cassetta di “Lithium Salt” seguono infatti uno schema affine, che su coltri di risuonante inquietudine innesta aperture maestose, che ne elevano toni in saturazioni al tempo stesso ottundenti e vaporose. Decisamente più inquieti e tenebrosi gli oltre ventitré minuti di “Approximate Study Of A Human Mind”, che occupano per intero l’altro lato con una stratificata serie di correnti allucinate, dalle frequenze ben più basse e opprimenti, con il loro graduale ma costante addensamento.
È il punto d’approdo del dettagliato lavoro di ricerca dei due artisti, che, senza pretese in qualche misura “scientifiche”, restituiscono in forma di suono una galleria di percezioni che risiedono in una dimensione umana insondabile e proprio per questo avvolta dal fascino di un’esplorazione tutta interiore.
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