NAPS & LUNG CYCLES – Naps & Lung Cycles
(Lily Tapes & Discs, 2018)
Facendo seguito alla cassetta condivisa a inizio anno con Jeremy Ferris, la medesima modalità realizzativa e il medesimo formato caratterizzano nuovamente un’emissione sonora di Ben Lovell sotto l’alias Lung Cycles. Compagno di viaggio è stavolta Jason Calhoun, musicista di Philadelphia artefice di esplorazioni sonore tra drone e field recordings con la denominazione di Naps.
Quest’ultimo riempie il primo lato della cassetta con quattro brani di modulate persistenze organiche, che si svolgono con estrema gradualità, costellati da microsuoni concreti niente affatto intrusivi. Più articolati sono gli snodi dei tre brani di Lovell, che per l’occasione abbandona la matrice elettro-acustica abituale fin dai tempi di Squanto, optando invece per una sequenza di iterazioni originate da un organo a canne, da lui suonato in una cattedrale deserta e registrato in presa diretta in maniera analogica.
L’immediatezza e la spazialità della sua parte non contraddice la linearità di quella di Calhoun, diventando invece con essa pienamente complementare nella rappresentazione delle due facce – speculari a quelle della cassetta sulla quale sono impresse – della sperimentazione su ampiezza, persistenza e capacità dinamica di frequenze sonore minimali.
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