MAX ANANYEV – Water Atlas
(Serein, 2018)
Liquido come l’elemento che vi fornisce traccia fin dal titolo, sconfinato come il percorso rivolto alla sua conoscenza complessiva, il terzo album di Max Ananyev descrive un itinerario di percezioni sospese in una materia sonora estremamente impalpabile.
Gli otto brani di “Water Atlas” appaiono una sintesi tra le eccentriche derive creative dell’artista russo, le cui miniature elettro-acustiche continuano a spaziare tra filigrane di picking e più evanescenti loop ambientali. Nella direzione di questi ultimi propende con decisione il lavoro, costellato di stille armoniche diluite in un’ambience – appunto – liquida, che non manca di offrire giocose screziature di ritmiche acustiche (“Golden Haze”, “Night Path And Snowfall”) le cui sensazioni stagionali si diluiscono in una varietà di loop e filtrate aperture cameristiche.
Essenza atmosferica, natura acustica e sensibilità compositiva convivono in “Water Atlas” in un equilibrio che trascende concetti e categorie espressive, proiettandosi in una dimensione popolata da suggestioni di puro istinto elettro-acustico.