GAVIN MILLER (FEAT. AARON MARTIN) – Meander Scars
(Lost Tribe Sound, 2018)
Le otto tracce di “Meander Scars”, che insieme superano l’ora e un quarto di durata totale, costituiscono un esempio emblematico di come le esperienze più creative di composizione contemporanea non possano identificarsi con il mero impiego di strumenti o formule classiciste.
Benché i brani di Gavin Miller continuino a scaturire da compassati loop chitarristici, la dimensione acustico-ambientale abitualmente connaturata ai suoi lavori si espande in maniera significativa in un composito doppio album i cui elementi si sviluppano con gradualità in composizioni di lunga durata. I movimenti di “Meander Scars” richiedono dunque un ascolto immersivo, orientati come sono non a mero descrittivismo sonoro, bensì alla rappresentazione di flussi naturali di elementi che ad ogni snodo armonico germogliano in forme nuove e imprevedibili.
Mentre la ricorrente presenza del violoncello di Aaron Martin conferisce profondità cameristica alle texture elettro-acustiche dell’artista inglese, coese orchestrazioni di frammenti rumorosi, soffici coltri sintetiche e distanti armonie vocali si ricombinano senza sosta, assestandosi in un sequenza immaginifica di equilibri, che coniugano un lessico al tempo stesso folk, classico o ambientale, semplicemente “oltre”.