ECOVILLAGE – Sacred World
(Constellation Tatsu, 2018)
Sussiste nuovamente una pronunciata componente spirituale alla base delle creazioni di Emil Holmström e Peter Wikström, che nel loro quinto album sotto la denominazione di Ecovillage hanno esplicitamente ricercato di comunicare una dimensione trascendente, attraverso la propria congerie di riverberi e iterazioni acustiche.
La formula prosegue sulla linea, anche concettuale, di “Jesus Of Nazareth” (2015), orientandosi tuttavia nell’occasione verso un’esperienza d’ascolto al tempo stesso improntata alla stasi e alla brulicante ricomposizione di tessere sonore. Il risultato è presentato sotto forma delle sei tracce di “Sacred World”, un lungo viaggio meditativo alla ricerca di una dimensione estatica, che non a caso culmina idealmente negli oltre venti minuti di “Garden Of Bliss”, dopo aver attraversato percorsi interiori alimentati da un flusso sonoro nel quale accanto a una varietà di field recordings affiorano fiati e percussioni originate da strumenti tradizionali anche orientali.
Non per questo il lavoro assume derive new-age, bensì assorbe il calore istintivo di aromi che inducono uno stato di pacificata trascendenza, sulle ali di una luminosa ambience elettro-acustica.