CHELIDON FRAME – NowHere Nowhere NoWhere
(Sounds Against Humanity, 2019)
Da ormai qualche anno Alessio Premoli sta conducendo sotto l’alias Chelidon Frame un interessante processo di ricerca applicato a paesaggi sonori variamente popolati da frequenze concrete, loop e drone chitarristici. La granulosa consistenza materica delle sue creazioni trova applicazione nel suo più recente lavoro a dinamiche ambientali “pure”, intese nel senso di adattamento dei segnali emessi da diverse fonti acusmatiche a uno spazio deliberatamente definito in maniera soltanto parziale.
Tale assenza di definizione (e dunque di significati univoci) è sintetizzata in maniera emblematica dalla polivalenza semantica del titolo “NowHere Nowhere NoWhere”, che rispecchia l’effettivo percorso creativo seguito nell’occasione da Premoli e originato da una serie di field recordings da lui catturati nelle stanze di un appartamento che si accingeva a lasciare. Quale evento oggettivo piuttosto che mera matrice concettuale, la traslazione di quei suoni in un diverso spazio li ha fatti al tempo stesso rivivere e riadattare a una nuova dimensione fisico-percettiva. Da questo processo sono originate nove tracce che fungono da un lato da memoria “hauntologica” e dall’altro da ideale dialogo tra suono e spazio, in una sequenza di chiamate e risposte dagli esiti ogni volta mutevoli.
La connessione così instaurata tra risonanze elettriche, espanse texture sintetiche e minute frequenze concrete restituisce dunque un soundscaping d’interni, che dell’identità del suono attesta compiutamente la relatività materiale rispetto ad ogni (non-)luogo possibile.