THE PHONOMETRICIAN – Mnemosyne
(Lost Tribe Sound, 2019)*

La distanza che nell’odierno panorama musicale sembra separare l’universo delle autoproduzioni dalle realizzazioni ufficiali è ridotta in maniera significativa da esperienze – deliberatamente di nicchia – come quella dell’etichetta Lost Tribe Sound. Come se non fosse sufficiente l’eterogeneità del suo catalogo e la cura degli aspetti fisici delle sue pubblicazioni, a testimoniarlo è pure la continua ricerca di approcci e sensazioni musicali inconsuete da essa applicata, la stessa che senza dubbio l’ha indotta a proporre l’album di debutto del polistrumentista messicano Carlos Morales sotto l’alias The Phonometrician.

La sua esperienza quale compositore di musica da film si percepisce distintamente lungo le undici tracce strumentali che formano “Mnemosyne”, ampiamente incentrate sulla chitarra acustica e sostenute da una linea guida concettuale legata alla traduzione in un flusso sonoro dalle sfumature al tempo stesso calde, dettate dall’empatico coinvolgimento emotivo, ed evanescenti come il progressivo sbiadimento del ricordo.
“Mnemosyne” rispecchia appieno tale ambivalenza percettiva, definendo con rara naturalezza un’ibridazione di linguaggi acustici e latamente atmosferici, che assumono le forme di loop e mutevoli frammenti analogici. Benché il picking acustico di Morales scandisca tutti i passaggi del lavoro, le sue modulazioni armoniche e le continue variazioni di tempi e timbriche plasmano i brani di volta in volta secondo registri di obliqua contemplazione bucolica piuttosto che di una classicità acustica che abbraccia tradizione americana e languidi tepori latini.

Quasi tutti i brani si svolgono in maniera graduale, come ampi piani sequenza costruiti intorno a corde lentamente pizzicate e accordi dai naturali contenuti ritmici, interpolati in maniera più o meno pronunciata da detriti e sospensioni ambientali.
La peculiare formula che ne risulta impressiona per efficacia suggestiva e capacità di intersezione tra piani sonori e concettuali, tra le cristalline melodie di un picking vividamente presente e la pulviscolare grana atmosferica che rende sfocato il ricordo, sintetizzate in un disco di palpitanti meditazioni elettro-acustiche.

*disco della settimana dal 27 maggio al 2 giugno 2019

http://www.thephonometrician.com/

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