SYLVAIN CHAUVEAU – Life Without Machines
(Flau, 2020)
Le stazioni della via crucis raffigurate nella serie di dipinti in bianco e nero di Barnett Newman e il giardino delle pietre del tempio buddista Ryōan-ji a Kyoto, accomunati dal numero quattordici, costituiscono il filo conduttore delle altrettante tracce che formano il nuovo lavoro di Sylvain Chauveau.
Fedele come sempre alla sua ricerca di un grado zero espressivo, il compositore francese affida alle esecuzioni della pianista Melaine Dalibert una sequenza di scarni frammenti, completamente spogliati di elementi meccanici, a simboleggiare la ricerca di un naturalismo alieno dalla dipendenza dalle macchine. Il messaggio giunge a destinazione con minimale, emblematica efficacia.
(pubblicato su Rockerilla n. 476, aprile 2020)