DAVID A. JAYCOCK – Murder, And The Birds
(Triassic Tusk, 2020)
Reduce dai due episodi del sodalizio con Marry Waterson, David A. Jaycock torna a pubblicare un album solista ben sette anni dopo il precedente “Ten Songs”. Altre dieci nuove canzoni formano la scaletta di “Murder, And The Birds”, tutte ancora legate a un immaginario folk oscuro e misterioso, nell’occasione esplicitamente inteso a un comune filo tematico che per testi e atmosfere le caratterizza come vere e proprie “murder ballads”.
Per il chitarrista inglese, già componente dei Big Eyes Family Players, si tratta dell’esito di una ricerca di connessioni a tradizioni popolari, culminata nel reperimento di una pubblicazione di metà Ottocento, contenente canzoni e ballate ancor più risalenti, dedicate in prevalenza a fatti criminosi e, appunto, agli uccelli. Dai loro versi originali, Jaycock ha cominciato a lavorare per adattarne i caratteri e riempirli di elementi sonori, veicolati dal suo picking acustico e da dolenti risonanze elettriche, oltre che archi, organi e linee sintetiche, che ne hanno definito i contorni, esaltandone con gli arrangiamenti il senso di mistero e arcana magia.
Quelle storie costituiscono l’ideale ponte tra passato e presente, sul quale Jaycock costruisce canzoni dalle ambientazioni oblique, la cui sottile inquietudine è temperata dalla delicatezza complessiva del suo tocco e di interpretazioni di sommesso lirismo. Anche prescindendo dalla loro genesi e dal contenuto narrativo, le canzoni di “Murder, And The Birds” trasportano per tre quarti d’ora in un microcosmo sospeso e visionario, intriso di una tenebrosa aura bucolica eppure reso lieve e poetico dalla sensibilità di un artista che non si limita alla ricerca delle tradizioni ma vi si immerge completamente, facendole divenire proprie e presenti.