VV.AA. – The Quietened Dream Palace
(A Year In The Country, 2020)
L’ultima uscita annuale delle esplorazioni tra naturale e immaginario di A Year In The Country riprende da un lato l’impronta visionaria che ha caratterizzato alcune delle ultime uscite del collettivo artistico inglese e dall’altro le sue componenti sonore più sintetiche e persino acide. Non vi è praticamente alcuna traccia folk nel corso dell’ora scarsa di durata di “The Quietened Dream Palace”, lavoro che anche dal punto di vista tematico sembra completare idealmente il contesto narrativo di “The Shildam Hall Tapes” (2018).
Se in quel caso il denominatore cinematico riguardava un film mai girato, la nuova raccolta racconta di sale cinematografiche abbandonate, luoghi tuttavia carichi di suggestioni individuali e collettive, divenuti relitti di una post-modernità polverosa e spettrale. Popolati di fantasmi sono anche, di tutta evidenza, i quattordici brani di una tracklist di straniante “hauntologia”, incarnata da scie sintetiche e torbide stratificazioni, realizzate da un ampio novero di artisti abitualmente gravitanti intorno all’etichetta, che esplorano un microcosmo cristallizzato di frequenze subliminali.
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