THE LAST DINOSAUR
Wholeness
(Phases, 2020)
Nei dieci anni trascorsi dal debutto “Hooray! For Happiness”, The Last Dinosaur ha attraversato un percorso mai banale né tanto meno condizionato dalle esigenze produttive. Non a caso “Wholeness” è soltanto il terzo lavoro del progetto di Jamie Cameron che dalle originarie inclinazioni post-rock si è evoluto verso una dimensione di composizione contemporanea, densa di pronunciate suggestioni emotive.
In poco più di venticinque minuti, “Wholeness” sintetizza non soltanto il decennale percorso dell’artista inglese ma anche un processo creativo scaturito da esperienze personali accomunate da vuoti e perdite, non a caso da sublimare attraverso la musica. Eppure, fin dalla maestosa ouverture orchestrale di “Wholeness And The Implicate Order” l’agrodolce mood che impregna il lavoro viene sviluppato in armonie dalle trame ariose e avvolgenti, tuttavia non circoscritte al solo lessico neoclassico, come nell’aggraziato dialogo strumentale di “Untitled Piece For Piano & Viola”, ma aperte a intersezioni con field recordings, timbriche jazzy (“Spirit Of The Staircase”) e residui frammenti di canzoni folk (“Shower Song”) e ballate di raffinato lirismo (“Errant Child”).
In maniera non dissimile rispetto ai precedenti lavori, ma con migliore capacità di sintesi e ibridazione sonora, Cameron dimostra come tratti stilistici anche piuttosto diversi possano convivere in un album peraltro breve, fino a divenire elementi complementari della rappresentazione di un’ispirazione frutto di una composita mappa emozionale, che in pieno equilibrio riesce a unire vellutate carezze d’autore e palpitanti progressioni cameristiche.