ORMONDE – Machine
(Hometapes, 2012)
Al tempo delle collaborazioni che viaggiano sulle asettiche vie della rete, sembra quasi inusuale apprendere che la genesi di “Machine”, disco del duo formato da Robert Gomez e Anna-Lynne Williams. Il cantautore texano e l’eterea voce dei Trespassers William hanno vissuto fianco a fianco per un mese in una cittadina dell’alto deserto del Texas occidentale, dedicandosi esclusivamente alla scrittura delle loro canzoni.
Da questa esperienza, nuova per entrambi e così rara al giorno d’oggi, è nato un lavoro che unisce i languori melodici della Williams con il più concreto piglio di Gomez, espresso in articolate trame chitarristiche e in una spiccata sensibilità ritmica. Se infatti la sognante delicatezza di Anna-Lynne tende a non discostare alcuni dei brani più essenzialmente acustici dalle sognanti ballate del suo progetto personale Lotte Kestner, gli esili battiti sintetici dell’iniziale “I Can’t Imagine”, i duetti della cover Gainsbourg-iana “Lemon Incest” e di “Sudden Bright” e le ipnotiche linee d’organo presenti qua e là dispiegano il senso di una collaborazione ben distante da una mera sommatoria stilistica.
Con il suo intimismo in prevalenza rarefatto e con le sue tenui pennellate melodiche, “Machine” si rivela gradualmente il frutto di una profonda condivisione artistica; un album che potrebbe non avvincere come tale, eppure ricco di canzoni sentite e anche di potenziali singoli.
(pubblicato su Rockerilla n. 386, ottobre 2012)
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