JÓHANN JÓHANNSSON – Copenhagen Dreams
(NTOV, 2012)
Dopo l’animazione (“And In The Endless Pause There Came The Sound Of Bees“, 2010) e la documentaristica dal profondo contenuto umano e sociale (“The Miners’ Hymns“, 2011), la terza colonna sonora consecutiva del compositore islandese verte ora sulla narrazione degli spazi urbani, intesi come mero contesto fisico entro cui si svolge la vita quotidiana e come tali osservati in maniera svincolata dal loro contenuto antropico.
L’apparente asetticità dello sguardo del regista Max Kestner, riassunto nel suo film-documentario “Copenhagen Dreams”, trova corrispondenza nella “sinfonia metropolitana” associatavi da Jóhann Jóhannsson.
La concisa durata delle diciannove miniature sonore composte per l’occasione (poco più di due minuti di media) sembra infatti non lasciare molto spazio al pathos o a elementi evolutivi delle composizioni; eppure, proprio il loro contenuto eminentemente descrittivo finisce per creare suggestive sospensioni temporali, offrendo breve ma compiuto respiro al variopinto e incalzante avvicendamento tra un quartetto d’archi, fiati, tastiere ed elettronica.
Così il lavoro spazia tra melodie minimali e loop sintetici, tra aperture grandiose (“He Says It’s The Future”) e austere riflessioni (“The Jewish Cemetery On Moellegade”), offrendo al pluralismo e alle contraddizioni metropolitane impresse sulla pellicola l’adeguato supporto sonoro ideato da uno dei compositori contemporanei più sensibili e raffinati.
(pubblicato su Rockerilla n. 385, settembre 2012)